venerdì 6 settembre 2013

Dalla Cina Giada parte alla conquista del mondo

Parte da Milano l’internazionalizzazione di Giada. La griffe, creata nel 2001 dalla stilista emiliana Rosanna Daolio, è diventata in una decina d’anni un riferimento del Made in Italy in Cina con 47 boutique, e intende ora conquistare il mondo. Il marchio di prêt-à-porter femminile dallo stile minimal chic, posizionato nell’alto di gamma, è stato acquisito nel 2005 dal gruppo cinese RedStone Haute Couture. Specializzato nella distribuzione di marchi di lusso in Cina, il gruppo ha deciso lo scorso anno di investire nello sviluppo globale di Giada.

La prima tappa di questo progetto ambizioso passa per Milano, dove Giada ha aperto una boutique nella prestigiosa via Montenapoleone al numero 15. Per questo primo negozio in Europa il marchio ha voluto differenziarsi dalle altre insegne del lusso con un concept innovativo ideato dall’architetto Claudio Silvestrin. “Di solito si enfatizza l’arredamento. In questo progetto invece la qualità del prodotto si unisce alla qualità dell’architettura. Per la prima volta nell’architettura retail si crea un vero equilibrio tra il vestito e lo spazio che lo circonda, con elementi inusuali quali il bronzo fuso”, spiega Silvestrin.

Il punto vendita di circa 250 m2 si snoda su due livelli (piano terra e secondo piano). Nel 2016, quando Giada occuperà l’intero edificio recuperando gli altri spazi ora utilizzati da Baldinini, il negozio si amplierà raggiungendo i 400 m2. Rivestito in pietra grezza naturale e privo di mensole e tavoli, la boutique Giada riesce a creare un’atmosfera intima e particolare in cui gli abiti sono i veri protagonisti.

“La mia è una moda molto pulita, con un prodotto minimale ma non noioso, classico ma non vecchio, moderno ma non fashion victim. La donna di riferimento di Giada è una Audrey Hepburn di oggi. Quando ho creato il marchio ho scelto il nome di Giada, corto e preciso, proprio perché rispecchiava per me l’idea di una donna moderna ed elegante”, racconta Rossana Daolio, che ha iniziato la carriera da Max Mara dove ha lavorato per 13 anni, prima di diventare consulente per altri noti brand. “Ho incontrato Mr Yizheng Zhao casualmente mentre cercavo di sviluppare il mio marchio nel modo giusto e mi ha subito dato il suo supporto aiutandomi a difendere l’italianità del prodotto.”

Il marchio è sempre stato sviluppato a Milano e prodotto in Italia con i migliori tessuti della penisola, e vanta un’elevata qualità (il cappotto di cachemire è venduto dai 2.500 euro in su). Le collezioni sono composte da circa 180 pezzi, prevalentemente capospalla e abiti. Giada propone anche una linea di accessori (piccola pelletteria e borse) realizzati a Firenze, che intende ampliare con le calzature.

L’obbiettivo della griffe è di svilupparsi in Europa ma anche in America e nel resto dell’Asia esclusivamente attraverso negozi monomarca con il concept inaugurato a Milano, collocandosi nelle location le più prestigiose. “Non abbiamo fretta e siamo disposti ad aspettare pur di trovare il posto giusto”, afferma la stilista. Giada intende aprire un’altra boutique in Italia, molto probabilmente a Roma. Nel 2015 è previsto lo sbarco ad Hong Kong e New York in Madison Avenue. Nel 2016 sarà la volta di Tokyo, Londra e Parigi in avenue Montaigne.

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